La nostra comunità educante non è un soggetto istituzionale ma si fonda su un patto formale tra i soggetti che la compongono. Per essere efficace e non dispersiva, si regge su princìpi valoriali comuni, negoziati e definiti, in grado di aprire una chiara visione educativa in cui riconoscersi e farsi riconoscere e che possa ispirare impegni concreti intorno a progetti, piani di lavoro e azioni sociopedagogiche sul territorio. Il processo di costruzione di tale “bussola” non è un percorso neutrale poiché ovviamente risente del nostro vissuto quotidiano e dei nostri ambienti sociali di riferimento, tuttavia intende proporsi come traccia universalmente accolta per favorire competenze prosociali che possano generare maggiore fiducia reciproca in un habitat comune e inclusivo, capace di ridurre al minimo elementi di vulnerabilità sociale ed educativa tra i suoi componenti.
- Siamo innanzitutto convinti che qualsiasi azione di una persona verso un’altra possa diventare un atto educativo: l’educazione diventa quindi per noi un processo collaborativo e diffuso in cui è richiesto il contributo consapevole di tutti. Ad ogni attore educativo che assuma attivamente questa responsabilità deve pertanto essere riconosciuta dignità e rispetto.
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Per noi è assunto fondamentale che l’educazione avvenga all’interno di una cultura della fiducia e dell’accoglienza, a partire dalla scelta del linguaggio con cui confrontarsi: crediamo pertanto nell’utilizzo di una “comunicazione non ostile” che getti ponti tra generazioni e culture, superando barriere mentali, sociali, culturali e gerarchiche.
● Valore per noi è la trasversalità di pensiero e di azione sociale in grado di superare l’incomunicabilità tra famiglie, istituzioni educative e comunità: la collaborazione non cresce spontaneamente, ma è una competenza che si apprende e si coltiva nel tempo, pertanto si pone come basilare lo sforzo da parte di ognuno di interpretare e tradurre i diversi linguaggi e tempi che coesistono nell’incontro.
● Riconosciamo e valorizziamo le differenze dei singoli in un’ottica dialogante e rifiutiamo percorsi di crescita della persona standardizzati e predeterminati.
● Ogni forma di sapere ha dignità di essere accolta: riteniamo strutturale la possibilità di rendere accessibili tutti quegli strumenti, formali e informali, teorici e pratici, dell’espressività umana che realizzino “il pieno sviluppo della persona” (art.3 della Costituzione Italiana).
● Crediamo nel cambiamento delle persone, nella loro possibilità di trasformarsi per essere più armoniche con sé stessi e con gli altri: l’educazione pertanto è permanente e facilitata in ogni fase della vita.
● Mettiamo al centro il diritto alla felicità di bambini e bambine, ragazzi e ragazzi: siamo convinti dell’urgenza di offrire loro opportunità educative, proposte di aggregazione, spazi di autonomia e sostegno.
● Sosteniamo il protagonismo delle famiglie, delle reti anche informali di famiglie e delle relazioni di vicinato, nei processi educativi e di cura lungo le diverse fasi della vita.
● Riteniamo essenziale il ruolo decisivo, ma non esclusivo, della Scuola, di ogni ordine e grado, per la crescita della persona in tutte le sue dimensioni: la pensiamo come ambiente diffuso di apprendimenti, di relazioni e di ricerca creativa, in contatto vivo con la più ampia comunità civile di cui è parte.
● La nostra esperienza quotidiana ci insegna che le istituzioni educative formali non esauriscono i bisogni concreti di apprendimento e di socialità delle giovani generazioni tra le sue mura ma necessitano di una interconnessione reale con il suo territorio, il suo paesaggio e i suoi beni culturali e naturali.
● Crediamo nelle opportunità dei saperi esperenziali valorizzati anche in ambienti educativi non formali e informali.
● Assumono, per noi, dimensione abilitante intenzionale gli spazi pubblici e tutti i luoghi del vivere collettivo che consentono libera aggregazione, sperimentazione di sé, impegno civico e partecipazione trasparente ed inclusiva in grado di attenzionare questioni di interesse generale e promuovere laboratori di cambiamento sociale.
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La cura del comune – inteso come modo di produzione e riproduzione – e delle relazioni che si tessono intorno a ciò che è in-comune e, ancora, degli spazi in cui questi processi avvengono, assumono valore costitutivo per la nostra comunità educante.