I processi educativi vengono facilitati da interazioni intenzionali e promozione di buone pratiche che rendono concreti e visibili i nostri princìpi guida. Obiettivo della nostra comunità educante è di misurarsi in esperienze educative reali e trasformative sul territorio, costruite intorno e con il beneficiario, che mettano in moto energie e connessioni, promuovano idee ed emozioni, attivino risorse e competenze. Il campo di azione è declinato in co-progettazioni di rete che mirano a costruire percorsi integrati e rafforzanti di quanto viene già offerto ai beneficiari attraverso il nostro attivismo di lungo corso ma consentono anche di catalizzare risorse per sperimentare interventi innovativi, favorendo convergenze e sinergie tra progetti diversi aventi comuni obiettivi socioeducativi. La nostra comunità educante si impegna a porsi in leale collaborazione e dialogo critico con le amministrazioni locali, riconoscendole come attori fondamentali nella costruzione di una cittadinanza sensibile ai temi educativi e per stimolarle nell’impegno di integrare esperienze efficaci, costruite dal basso, in politiche educative e giovanili più strutturate. Le azioni di comunità educante possono svolgersi in qualsiasi contesto: scolastico, culturale, sportivo, artistico, museale, paesaggistico, di conoscenza e della cura del territorio e del volontariato in generale. Sono inoltre caratterizzate da approcci e tecniche multidisciplinari in grado di offrire risposte adeguate, frutto di dialogo e approfondimenti, ai bisogni educativi emergenti del territorio.
La nostra comunità educante pertanto si impegna a:
● consolidare la natura della Scuola come “Learning hub di comunità”, centro civico in cui minori, famiglie e cittadini tutti, possano sperimentare, anche al di là delle mura e degli orari, apprendimenti situati, senso di comunità e buone pratiche di cittadinanza: si tratta di trasformare il territorio stesso in scuola diffusa rafforzando alleanze tra istituti scolastici e associazioni impegnate sui temi della cultura, del sociale, dell’ambiente, del tempo libero, favorendo, coerentemente con i programmi didattici, sia il coinvolgimento attivo degli alunni in attività extra scolastiche e all’aperto, sia l’utilizzo creativo degli stessi spazi dei plessi per lo svolgimento di attività educative, ricreative e aggregative, di cui gli alunni stessi possano essere ideatori e promotori e che coinvolgano attivamente i loro genitori e famigliari;
● accrescere nei processi educativi i momenti di “peer education” (“educazione tra pari”: strategia volta ad attivare un processo spontaneo di conoscenze, di emozioni e di esperienze da parte di alcuni membri di un gruppo di giovani ad altri membri di pari status, background e interessi), favorendone anche scambi e confronti tra i vari istituti scolastici, per una valutazione dei bisogni accurata, attenta e specifica e una realizzazione di interventi efficaci e credibili poiché realizzate dai ragazzi senza alcuna inferenza di adulti;
● contribuire all’istituzione di una Consulta extrascolastica dei Giovani sul proprio territorio;
● promuovere tavoli di studio, campagne di sensibilizzazione e osservatori privilegiati sul tema educativo nelle sue più ampie diramazioni argomentative (per es.: educazione socio-affettiva e sessuale, prevenzione dei fenomeni disgreganti, disagio psicosociale, utilizzo consapevole dei media digitali, sostenibilità ambientale, interculturalità, cittadinanza attiva);
● favorire percorsi di dialogo e di sostegno sulla genitorialità anche con il contributo di esperti e delle pratiche di auto mutuo aiuto;
● contribuire a forme di supporto e consulenza sociopsicopedagogica per i minori in difficoltà;
● facilitare l’inserimento di minori di origine immigrata e delle loro famiglie nel contesto territoriale locale organizzando attività di incontro, laboratori e percorsi formativi per avvicinare lingue e culture;
● offrire sportelli di accoglienza, informazione e orientamento formativo e professionale;
● rendere sistematici e costanti i momenti di ascolto attivo di bambine e bambini, ragazze e ragazzi, famiglie, attraverso metodi e dispositivi di partecipazione collaborativa strutturati (per es. Open Space Technology, World Café, etc…);
● rafforzare, ma anche far fiorire, in ogni quartiere – soprattutto i più marginali – l’azione socioeducativa di ludoteche, centri di aggregazione, biblioteche ma anche piazze pubbliche e di tutti quegli spazi presenti sul territorio che consentono espressività e incontro, attraverso animazione socioculturale, anche laboratoriale, e momenti auto-organizzati e gestiti direttamente dai minori;
● sostenere il potenziale educativo dello sport con attività di sensibilizzazione;
● alimentare forme di welfare culturale attraverso iniziative e rassegne che sperimentano l’intero ventaglio del linguaggio artistico (pittura, fotografia, scrittura, musica, danza, teatro, cinema…);
● vivere l’ambiente naturale circostante, organizzando passeggiate esplorative rurali ed extraurbane e facendo rete con organizzazioni di promozione territoriale;
● proporre azioni e iniziative di valorizzazione del proprio territorio con e per le giovani generazioni, rilanciando anche cultura e tradizioni locali: in tal senso si ritiene utile l’utilizzo partecipato delle “mappe di comunità”, percorsi finalizzati alla costruzione di un “archivio permanente”, e sempre “aggiornabile”, dei luoghi, dei saperi, delle memorie e delle trasformazioni di un territorio.
● promuovere confronti e collaborazioni con altri contesti internazionali coinvolgendo i ragazzi e le ragazze in scambi culturali, visite, gemellaggi, programmi Erasmus +;
● prendersi cura dei Beni Comuni materiali e immateriali, affiancando le pratiche educative alle possibilità offerte dal modello di ”amministrazione condivisa” che si realizza attraverso la stipula di Patti di Collaborazione e Patti Educativi di Comunità tra cittadini e amministrazioni pubbliche, tra scuola e altri soggetti pubblici e privati, in attuazione dei principi costituzionali di solidarietà, comunanza di interessi e sussidiarietà orizzontale, per costruire insieme a bambine e bambini, ragazze e ragazzi, adolescenti e giovani, azioni di rigenerazione sociale, culturale, ambientale e urbana in contesti a loro vicini e significativi.